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“La creazione di un videogioco che curi l`anima.” Intervista a Primo Psichiatra Italiano in Giappone, Fran Pantò 4° Round

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Scritto da Vosot Ikeida e Francesco Pantò

Foto presentata da Francesco Pantò

 

Vosot Potrebbe sembrarvi, cari lettori, che questo sia l'inizio di una nuova serie, ma come avrete notato, oggi non è il primo round, ma il quarto.

Infatti, questa serie è iniziata più di due anni fa.

 

Abbiamo presentato il primo round nell'aprile 2019, proprio quando Francesco  stava iniziando la sua residency medica in Giappone. Tra il primo e il terzo round, ci ha raccontato la storia della sua vita, dai suoi giorni da ragazzo che si sentiva quasi come un  hikikomori ,quando era affascinato dalla cultura giapponese degli anime nella sua città natale sull'isola italiana di Sicilia, ai suoi giorni universitari quando ha studiato giapponese molto duramente, e ai suoi  studi all'estero al dottorato dell`Università di Tsukuba in Giappone.

 

1° Round 

www.hikipos.info

2° Round 

www.hikipos.info

3° Round 

www.hikipos.info

Da Hikikomori a Psichiatra in un paese straniero

Vosot Ora che hai completato con successo i due anni di residenza, cosa stai facendo adesso?

Fran  Attualmente sto lavorando alla mia ricerca di dottorato mentre  lavoro come psichiatra specializzato qui in Giappone  .

Vosot Stai lavorando in psichiatria  nello stesso ospedale di quando eri uno specializzando?

Fran Non solo lì, ma in altri tre ospedali in totale, lavorando anche regolarmente  e  part-time altrove , perché vorrei accumulare   molta esperienza clinica in psichiatria.

Vosot Il tuo corso di dottorato è sotto il mentorato dell professor Tamaki Saito all'Università di Tsukuba, giusto? Dove vivi di solito? Nella città di Tsukuba?

Fran No, vivo a Tokyo, perché ho bisogno di andare in molti  posti tutti distanti tra loro per lavoro . Per questo  è difficile trovare il posto ideale dove vivere.

Vosot Quanto sei occupato ora rispetto a quando eri uno specializzando?

Fran Probabilmente ora sono ancora più indaffarato. Ma siccome è un campo che amo, mi dà molta soddisfazione, e sento che la mia curiosità viene soddisfatta ogni giorno, e ne vale la pena.

 

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Possiamo essere curati solo giocando?

Vosot Che tipo di ricerca sta facendo nel corso del  dottorato?

Fran Nel mio corso di dottorato, sto continuando la ricerca che ho condotto   prima.  Il  disastro del corona-virus  mi ha fatto  ripensare alla struttura della ricerca per renderla più accessibile ai futoko (studenti che non vanno a scuola) e agli hikikomori.

Inizialmente, lo scopo della mia ricerca è quello di sviluppare un programma che possa fornire assistenza per la salute mentale in modo divertente e casuale, non solo per i futoko e gli hikikomori, ma anche per il pubblico in generale che ha problemi emozionali, senza necessariamente arrivare a patologie mentali.

Per questa ricerca, abbiamo elaborato un programma più solido e strutturato, e stiamo attualmente reclutando partecipanti, anche se per ora stiamo cercando solo persone che hanno sperimentato il fenomeno futoko e hikikomori.

Vosot ti riferisci al plan di ricerca che è stato condiviso  dal nostro HIKIPOS nell'edizione web del 19 agosto(*1), vero?

 

      *1.  https://www.hikipos.info/entry/believe_your_light

 

Io non gioco molto ai videogames, quindi non lo posso dire con esattezza , ma dimmi se ho capito bene , potremmo interpretarlo come un tentativo di "usare gli anime , manga e videogiochi  terapeuticamente ?"

Fran Il concetto dietro è  quello di puntare a cambiamenti positivi nelle emozioni e nel comportamento delle persone , sfruttando il trasporto emozionale e  ll'investimento emotivo nei personaggi animati. Mentre approfondivo i miei studi, mi è venuta l'idea che, naturalmente, questo tipo di terapia comportamentale  può`  essere ottenuto usando un` opera animata , ma ho pensato che magari può` esserci una maggiore possibilità di cambiamento interiore  se si implementa un videogame che permette allo spettatore di partecipare attivamente, così ho creato un nuovo gioco con un espediente che incoraggia il coinvolgimento emotivo da parte del giocatore.

Questo gioco è il contenuto della mia ricerca. È parecchio' impegnativo e come dire challenging , ma in futuro vorrei rilasciare un gioco di qualità che possa piacere a tutti, non solo per scopi di ricerca.

Ho programmato e creato il gioco per usarlo nella mia ricerca, e ci ho aggiunto le illustrazioni di un illustratore professionista. La costruzione del gioco è abbastanza semplice. In futuro, vorrei chiedere l'aiuto di una  azienda videoludica per la parte di sviluppo e rendere questo "gioco che può` curare" ad una  qualità pari a quelli messi in commercio attualmente . Sto anche scrivendo un libro per introdurre questa forma di  psicoterapia originale usando anime , manga e videogiochi , insomma usufruendo dei contenuti Otaku giapponesi.

Vosot Quindi hai in mente di pubblicare anche un libro?

Fran Proprio così. Intanto però` sto per pubblicare un libro nel campo psichiatria sociale. Fortunatamente, ho trovato un editore e la pubblicazione è prevista entro il prossimo marzo.

 

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Hikikomori e fuga dalla realtà

Vosot Credo che molti adulti pensino che i giochi siano solo un modo per i giovani di fuggire dalla vita quotidiana. Ho pensato molto al tema "Hikikomori e fuga dalla realtà" ultimamente, perché voglio sapere fino a che punto questo è vero.

Come hai detto prima "coinvolgimento emotivo", penso che il coinvolgimento emotivo avvenga nei giochi perché il giocatore immerge completamente la sua coscienza nel gioco. Credo che nei videogiochi esista un'altra realtà degna di fondersi con la nostra coscienza. È una realtà parallela che è diversa dal mondo reale.

Credo si possa dire che la terapia che stai considerando si basa sulla premessa di questa  esistenza. In altre parole, sembra che tu sai pensando che sarebbe possibile stabilire una psicoterapia in cui una persona che ha sperimentato il fallimento nel mondo reale  possa  guarire le sue ferite emozionali,  sperimentando successo in questo mondo parallelo , trovare ispirazione e forza, e tornare al mondo reale. Sarebbe questo il concetto?

Fran Sì, hai centrato il punto.

In altre parole, penso che ci sia una tendenza delle persone a vedere i cosiddetti contenuti otaku come anime, manga, film live-action e giochi con il preconcetto che siano esperienze che ci fanno allontanare dal mondo reale, o che ci fanno immergere in un mondo virtuale e fittizio . L'errata misconcezione  è che i giochi e gli anime sono  solo un modo infantile per fuggire dalla realtà.

Per questo motivo, gli otaku o gli hikikomori che consumano questo tipo di contenuti tendono ad avere un complesso d'inferiorità verso coloro che magari si realizzano nel mondo reale.

Tendono ad auto-condannarsi ,

"Non posso vivere nel mondo reale.  Non mi resta che quello virtuale ,non sono abbastanza degno di godermi il mondo reale".

Vosot Questa è certamente la tendenza. Quindi cosa significa per te essere immerso nel mondo degli anime e dei videogiochi? Quale pensi sia il valore in questo?

Fran Credo che un otaku soddisfatto della sua vita reale possa esistere, senza ombra di dubbio . In effetti, penso che non ci sia un modo più sano o più bello di vivere di questo. Lasciarsi ispirare dai super eroi  e voler diventare come loro.

Vedo il mondo virtuale come qualcosa che non costituisce  una fuga dal mondo reale, ma come un processo di ispirazione . Lo vedo come un processo per ottenere esperienze che possiamo riportare, reintrodurre  nel mondo reale. Questo è in realtà un modo di pensare che ha fondamento nella scienza.

Vosot Forse è un processo che esiste universalmente nella mente umana anche molto prima della nascita dei cosiddetti contenuti otaku. Gli antichi greci la chiamavano ''catarsi'', e credo che si tratti proprio di questo.

Non c'erano anime o videogiochi a quei tempi, ma le persone nell'antica Grecia  assistevano a tragedie in anfiteatri all'aperto. Con i pianti , sperimentavano la purificazione spirituale, e poi tornavano alla loro vita quotidiana. In senso moderno, si potrebbe dire che hanno superato le loro  "difficoltà a vivere" acquisendo pseudo-esperienze nel mondo virtuale delle tragedie greche e riportandole nel mondo reale.

Fran Credo che si possa dire così. Parlo anche della catarsi nella mia teoria.

Nell'era moderna, Albert Bandura (1925 - 2021), un importante psicologo sociale scomparso da poco, ha proposto una teoria che è stata rivoluzionaria negli anni 1990. La teoria dell'apprendimento sociale. In poche parole, la gente può imparare non solo dalle proprie esperienze, ma anche osservando gli altri.

Vosot Raccontaci di più.

Fran Nel suo esperimento, Bandura ha dimostrato che se si mostra a un bambino un video di una persona che compie una certa azione, il bambino compirà la stessa azione. Tuttavia, il fatto che l'apprendimento avviene attraverso l'osservazione non è necessariamente limitato alle azioni di persone reali.

Questa osservazione è la chiave. Più siamo convinti del comportamento che osserviamo, sia esso virtuale o reale, più è probabile che vogliamo emularlo. Questo è anche il meccanismo che spiega perché il ruolo del role model.

Secondo me, più investimento emotivo abbiamo nell'oggetto di osservazione, più efficace sarà l'apprendimento osservativo. In Giappone, dove abbiamo una grande varietà di personaggi nati nel mondo della fantasia, penso che questo tipo di teoria sia perfetta, e mi piacerebbe usare le esperienze virtuali non come una fuga dalla realtà, ma per aumentare la nostro felicità  del mondo reale. Per maggiori dettagli, aspettate l'uscita del mio libro.

Vosot  Mi sembra  una teoria molto convincente.

Si dice che più forti sono le emozioni che proviamo  al momento di ricordare, più profondo sarà il ricordo. Più forti sono le emozioni di gioia, tristezza, shock, ecc. che si sono provate, più è probabile che le si ricordi. Questo era Freud, credo. L'intensità dell'empatia è probabilmente proporzionale all'intensità delle emozioni che si provano, quindi la tua teoria sembra essere coerente con questo.

 

...Continua al 5° Round

 

Per la versione giapponese di questo articolo
Per la versione inglese di questo articolo

 

 

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◆◇◆ Intervistatore ◇◆◇

Vosot Ikeida Un hikikomori in Giappone, che vive a Tokyo. Nato nel 1962. Ha iniziato l'hikikomori nel 1985, da allora rimane hikikomori a fasi alterne, cambiando il suo stile. Ha fondato GHO (Global Hikikomori Organisation) nel 2017.
Facebook : Vosot.Ikeida  / Twitter : @vosot_just  / Instagram : vosot.ikeida

 

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